L’apertura delle palestre continua a protrarsi inesorabilmente. Di mese in mese, da marzo 2020 siamo quasi arrivati a marzo 2021 – sempre con un grossissimo punto interrogativo e nessuna certezza. Un intero settore lasciato agonizzante all’abbandono. Situazione triste e crudele ad opera dei nostri governanti, sia della maggioranza che dell’opposizione. Già perchè mai nessuna voce si è levata in parlamento (ma neanche nei telegiornali per propaganda elettorale) a favore di questa categoria, assieme a quella delle piscine. Eppure siamo cittadini come gli altri, figli dello stesso governo. Paganti le tasse dovute. Ma il problema forse sta nel fatto che il settore palestre e affini evidentemente “per lo stato” non genera un’indotto sufficiente da potersene preoccupare. Siamo sacrificabili, “per loro”.
I facenti parte del settore sportivo della categoria palestre sono: gestori, istruttori, allenatori, personal trainer, segreteria, receptionist, imprese di pulizie, lavoratori autonomi – ditte di macchinari da palestra e accessori vari, editoria specializzata, tecnici montatori-riparatori, ditte di supplementi/integratori, store, ditte di abbigliamento sportivo, calzaturifici. Tutte queste persone, che sono tantissime, hanno delle famiglie da mantenere, affitti da pagare, spese fisse e spese di prima necessità. Qui nella mia città, Sanremo, diversi centri hanno chiuso, per sempre; e tanti altri in tutta Italia hanno condiviso la stessa sorte. Ed ora che faranno, questi “altri disoccupati”? Chi li aiuterà più. In tv da mesi non si sente parlare di altro che di crisi economica, del virus, di vaccini che non arrivano, di poltrone, di chi deve o non deve comandare, di andare nuovamente alle elezioni – ma di chi non lavora da quasi un anno, di chì rimane chiuso se ne parla poco. Anzi per niente.
Penso che di proposte di riapertura “in qualche modo” ne siano state avanzate – dai singoli, in tanti come il sottoscritto, che dai rappresentanti di categoria (purtroppo pochissimi a livello nazionale e senza alcun potere) sia al ministro dello sport Spadafora ora ex, che a quello della salute ed anche al presidente del consiglio: << Allenamenti individuali (almeno quelli) con le giuste misure di prevenzione e sicurezza – oppure non più di un tot atleti in tot metri quadri – oppure arrivare in palestra con l’abbigliamento già indosso e cambiarsi solo le scarpe, così non si fa spogliatoio >>. Noi siamo da sempre i più intransigenti e scrupolosi riguardo pulizia ed igiene. Ora anche con termometro, mascherine, saturimetro, e tutte le precauzioni del caso. Si poteva, far qualcosa. Eppure nulla è stato fatto. In gennaio e febbraio 2021, causa giochetti politici, non abbiamo ricevuto neanche quel minimo di aiuto dato dai “ristori”, seppur insufficiente. E adesso che si fà, che si farà in merito alle nostre vite? Aspettiamo di perire o ci date l’opportunità di sopravvivere di lavoro. Sì, non vogliamo sussidi, ma riaprire e lavorare, con la passione che ci contraddistingue da sempre.
Tengo a ribadire, che il nostro lavoro non riguarda solamente la cura dell’aspetto estetico, ma di esso ne beneficia anche e soprattutto la condizione di salute ( fitness ) generale delle persone. Una persona in forma e in salute è una persona che produce benessere anche agli altri; di buon esempio. Gli sportivi, tutti, sono portatori sani di un messaggio di benessere e speranza.
Romolo Macrì Personal Trainer Sanremo (Im)